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Perché un articolo di giornale è diverso da un post

Come sarebbe un mondo senza giornalisti? Giornalisti veri, voglio dire. Sarebbe come viene descritto su In These Times.
L’articolo racconta di quanta cattiva informazione sia circolata negli Stati Uniti subito dopo l’attentato alla maratona di Boston. La colpa? Dello smantellamento del giornalismo. Colpa del trionfo dei blog, dice l’autore (ma io non condivido del tutto), nei quali si confondono i fatti con i commenti. Lo so è un discorso complicato. Ma chi lavora tutti i giorni in redazione conosce la differenza tra dire la prima cosa che viene in mente e controllare i fatti. È la fatica di fare i giornalisti. Ce lo dice l’articolo di In These Times, che richiama, con la definizione di New New Journalism, un’espressione coniata da Tom Wolfe.

The New ‘New’ Journalism

Il nuovo Nuovo giornalismo

Anyone can give their opinion, but to line up the facts behind that opinion—is Obamacare really going to kill your Grandma?—reporters have to read legislation. They have to interview key people. Their editors will have questions, and will send the reporter out to interview more sources, or clarify elements of the story for general readers.
Chiunque può esprimere la propria opinione. Ma per mettere insieme i fatti che permettono di formularla – la riforma della salute del presidente Obama costerà la vita a tua nonna? – i reporter devono guardare le leggi. I loro capiservizio faranno le pulci agli articoli e costringeranno i giornalisti a tornare fuori, a intervistare altre persone, perché il lettore possa capire meglio.

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