Le aziende non investono in pubblicità. Preferiscono fare comunicazione in proprio. E tagliare i budget per i media tradizionali. Con i social e il digital salta la mediazione dei giornali.
Lo dice uno studio per il mercato australiano di PwC, che oltre all’outlook annuale con le previsioni fino al 2018 aggiornate, ha fatto una ricerca con l’Australian Marketing Institute per vedere come impatta sui media la diversa allocazione dei budget pubblicitari. Invito a leggere l’articolo di Adnews Australia.
I media tradizionali sono alle prese con la frammentazione dell’audience, a causa di social media e digitale, e assistono alla contrazione del proprio lettorato.
Diventa urgente trovare nuove fonti di ricavo per compensare il calo nelle diffusioni e della pubblicità.
Un solo esempio delle insidie per i giornali: il 69% delle aziende sta spostando la spesa di marketing dall’acquisto di pubblicità a comunicazione fatta in proprio. E una fetta dal 20 al 30 % del budget per la comunicazione viene investito nella costruzione di canali informativi di proprietà delle aziende/società. Non si comprano spazi sui giornali.
L’outlook di PwC prevede calo per quotidiani e magazine, crescita per digital, radio, tv, outdoor.
The reorientation of marketing spend will have the greatest impact on the media, entertainment, and advertising industries, with deteriorating spending on traditional platforms prompting greater urgency to embrace new revenue models.
“Digital and social media channels have driven this trend by diluting the reach of traditional platforms, and making it easier for brands to access their audience directly.”
La ridefinizione della spesa per il marketing avrà l’impatto maggiore su media, entertainment e industria pubblicitaria, con una contrazione della spesa sulle piattaforme tradizionali, rendendo urgente la ricerca di nuove forme di ricavo.
I social e il digital rendono più facile per i brand il contatto diretto con il pubblico