Più volte si è detto che il futuro digitale dei periodici passa soprattutto attraverso il tablet, l’unico strumento che, a oggi, consente di leggere un giornale con agio, senza costringere a stare seduti a un tavolo (nel caso dei computer) o a impazzire con uno smartphone dallo schermo ridotto. Un periodico richiede un formato grande, bella resa grafica, praticità.
Peccato che di tablet in circolazione se ne vedano ancora pochi.
Questa settimana è uscito negli Stati Uniti uno studio del Project for Excellence in Journalism dell’autorevole Pew Research Center sulla diffusione del tablet nel più grande mercato mondiale di periodici.
Viene fuori che un americano su tre (il 34%) possiede uno di questi device. Ma il dato più interessante dal nostro punto di vista, trascurato da chi ha riportato la notizia in Italia, riguarda le varie fasce di età. Se si considerano le persone tra i 35 e i 44 anni, si nota che è possessore di un tablet ben un americano su due.
Quindi la situazione è questa. I giovani non possono vivere senza lo smartphone, gli adulti hanno il tablet e le persone oltre i 65 anni sono devote alla carta (possiede un tablet il 18% di questa fascia).
Tra i trenta-quarantenni coloro che possiedono un tablet sono in genere persone con titolo di studio più alto e maggiore reddito. Non ci sono invece differenze significative tra uomini e donne, o tra bianchi, afroamericani, latini e altri gruppi etnici e razziali.
I risultati di questa indagine fanno ben sperare anche per l’Italia, dove la diffusione del tablet è per il momento contenuta, complice la crisi. Ma nel nostro Paese c’è un grande interesse per questi apparecchi e la maggiore disponibilità a spendere per acquistarli, come dice uno studio di Boston Consulting Group.
Pew Research Center: tablet negli Stati Uniti.