Sarà lento il passaggio dei periodici al digitale

La transizione dei periodici al digitale? Sarà più lenta del previsto. Lo dice uno dei principali editori australiani. Che riporta al centro del processo il lettore.

Una doccia fredda per gli entusiasti del passaggio al digitale. Peter Zavecs, Direttore commerciale di Pacific Magazines, editore che pubblica tra gli altri Marie Claire, InStyle, Men’s Health, prevede che le versioni digitali delle proprie testate saranno solo il 10% del venduto entro cinque anni (del 10% entro il 2015 parla invece il Wall Street Journal, ripreso alcuni giorni fa da questo blog). Meno di quanto si augurano altre case editrici. L’obiettivo del digital-only, giornali che esistono solo in formato digitale, si allontana.

Zavecs attribuisce la lentezza del passaggio alla bassa domanda dei lettori, allo scarso ritorno economico per gli editori, all’eccessiva enfasi posta in questi mesi sullo sviluppo digitale dei periodici. E aggiunge: sarebbe assurdo tentare di forzare il processo visto che i lettori sono ancora avidi di giornali di carta.
Capito? Gli editori saranno pure in ritardo, secondo Zavecs, ma è il lettore a guidare la transizione.
Naturalmente stiamo parlando dei periodici, merce diversa dai quotidiani.

Nell’articolo di Adnews ci si sofferma anche sulle differenze tra i diversi periodici.
I prodotti di nicchia potrebbero passare completamente al digitale, abbandonando la carta, prima di altri giornali e traendone beneficio. Potrebbe per esempio aumentare il numero di lettori. Va da sé che un giornale come Wired, rivolto a un lettorato giovane e attento alla tecnologia, lascerà l’edizione di carta prima dei femminili.
La società internazionale di consulenza MEC, per bocca del presidente della filiale australiana, arricchisce l’articolo con un concetto che mi sembra illuminante: i periodici di carta conservano con i lettori un rapporto più stretto e saldo rispetto alle general news (tipo i quotidiani). Il periodico, ancora una volta vale la pena di sottolinearlo, non è centrato sulle notizie di attualità. E la domanda di digitale da parte degli utenti è per questo meno pressante.

Chi lo dice: «Adnews.com.au delivers vital market intelligence to the Australian advertising, marketing and media industries».

Il Punto: a quale velocità avverrà la transizione al digitale.

adnews: doccia fredda sul digitale

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