Nella testa degli editori che ristrutturano i periodici – 2

Leggo che Pietro Scott Jovane, ad di Rcs Mediagroup, ha così commentato il piano di tagli e cessioni di testate della casa editrice: «Sui Periodici ci é stato chiesto di essere precisi, ‘perimetrati’, avendo definito le testate con strategia chiare e facendo chiarezza sull’efficienza». Più in generale, l’obiettivo è «portare Rcs da un mercato difficile con un ruolo leader dell’editoria ad essere i primi attori nel digitale».

Da frasi come questa nasce l’interesse per lo studio di The Boston Consulting Group, multinazionale della consulenza e della ricerca per le imprese, indirizzato agli editori. Come ristrutturare la propria azienda e gestire la transizione al digitale (Seconda parte. Se v’interessa, leggete qui la prima parte). Non sposo questa prospettiva, fornisco un elemento utile, una bussola, per capire cosa ci sta succedendo.

Ci sono editori che si limitano a tagliare i costi. Un aggiustamento inadeguato (dice Boston Consulting).

La strada giusta consiste nel trovare un equilibrio nel presente centrato sulla carta, per evitare la bancarotta, e al tempo stesso iniziare un percorso di cambiamento che porti a una nuova realtà d’impresa nel medio termine: tra i 3 e i 5 anni.

Naturalmente l’approdo è il digitale. Boston Consulting Group ha studiato 1600 imprese editoriali di tutto il mondo. Ma solo 5 società, delle 20 più importanti a livello globale, hanno accresciuto il loro valore in Borsa. Il 60% ha invece perso terreno. E chi è riuscito ad avanzare, lo deve al digitale.

Alle imprese si consiglia di prepararsi a un viaggio che deve essere finanziato, centrare l’obiettivo nel medio periodo, portare al cambiamento di organizzazione, team, cultura.

Ci sarà chi punta più sulla crescita organica (es. aumentare il traffico e i ricavi pubblicitari dei siti delle testate) e chi invece s’indirizza verso l’M&A (mergera and acquisitions: acquisto di attività digitali già affermate o di altre realtà editoriali). Possiamo vedere in questo i percorsi seguiti da 2 editori tedeschi, con network internazionale, Axel Springer e Burda.

Interessante l’osservazione dei consulenti di BCG sui dipendenti delle società investite dal cambiamento. Un sentimento diffuso è il disorientamento. «Siamo alla terza, quarta trasformazione e nulla è cambiato» è una frase spesso ripetuta.

Ma, si commenta, è difficile per un’azienda gestire cambiamenti profondi quando le copie vendute dei giornali sono in calo e la pubblicità è andata a picco.

2-Continua.

Da The Boston Consulting Group

BCG

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